Potrei riportare tanti ricordi del Maestro perché mi ha lasciato un’impronta indelebile. I suoi occhi ti scrutavano, ti ascoltava con attenzione e i suoi occhi ti penetravano come se volesse entrare dentro di te. Nessun occhio mi ha più guardata con tale attenzione.
Fortissimo è il ricordo del primo giorno di scuola. “Ragazzi vi piace questa disposizione dei banchi? A me no.” E mise la sua cattedra al centro coi nostri banchi intorno a cerchio. Un gesto che dice già tutto. Solo una volta mi sgridò perché avevo ucciso una cimice e mi disse ” Non senti che puzza ora?” Ora catturo le cimici con delicatezza e le accompagno fuori.
Mi ha lasciato la sensibilità di guardare gli altri con attenzione, la tendenza ad aiutarli e ascoltarli, il rispetto per ogni diversità, l’amore per gli ultimi.
Io non lo dimenticherò mai.
E penso che averlo avuto come Maestro sia stato un grande dono.
Le fotografie sono di Mario Lodi e si riferiscono alla classe della scuola di Vho, ciclo scolastico 1969-1973.